L’Elicriso, Helichrysum italicum, appartenente alla grande famiglia delle Composite, è una pianta caratteristica della macchia mediterranea, diffusa in luoghi incolti e pietrosi, assolati e aridi. E’ infatti una pianticella spontanea dalla base legnosa alta circa 40 cm, molto resistente, dal portamento leggermente prostrato sul terreno, dove forma fitte macchie odorose nelle regioni costiere, caratteristiche per il colore verde-grigio argentato con fiori di un giallo luminoso, dal profumo aromatico molto intenso e particolare, che caratterizza tipicamente la  macchia mediterranea.


Il nome Elicriso deriva dal greco “helios” = sole e “chrysos” = oro, e si riferisce alla forma e al colore giallo dorato molto luminoso dei suoi fiori, piccoli capolini raccolti in infiorescenze (corimbi).


I rametti e le foglioline sono coperti da una fitta peluria grigio argentea, dall’aspetto vellutato, che li protegge dalle condizioni avverse del clima, specie dal calore estivo e dalla siccità dei luoghi rocciosi e aridi in cui l’Elicriso vegeta. Nelle regioni più interne, lontane dalla costa, e ad un’altitudine maggiore, l’Elicriso cresce più rado, ma ugualmente rigoglioso e facile da individuare: passeggiando lungo i pendii collinari, specie nelle giornate assolate, si avverte il suo intenso profumo prima ancora di intravedere lo splendore dei suoi fiori dorati.


L’ Elicriso e’ frequente nella macchia mediterranea, soprattutto al centro-sud e nelle isole, la Sardegna e’ una regione prospera perche’la pianta predilige  luoghi con una buona esposizione al sole,  cresce con i suoi principi attivi, particolarmente copiosi ed efficaci nel contrastare numerosi disturbi dell’organismo umano.


Oggi sappiamo molto, ma non ancora tutto della composizione dell’Elicriso: il contenuto in  flavonoidi, i suoi tannini, l’ acido caffeico. Anche una sostanza particolare, denominata arenarina, a cui si attribuisce una probabile attività antibiotica. Ed oggi si sa di tante proprietà medicinali attribuite all’Elicriso, come antinfiammatorio, antiedemigena, analgesica, decongestionante, antiallergica, antieritematosa, fotoprotettiva, bechica, balsamica ed espettorante, contro gli eczemi, e in modo particolare la psoriasi, ma anche, come coadiuvante, nella pertosse, nelle bronchiti, in presenza di manifestazioni asmatiche o enfisematose…


 I primi studi sull’applicazione di questa pianta, nelle patologie della pelle e sull’apparato respiratorio, si devono al dottor Leonardo Santini il quale, avendo notato che i contadini della Garfagnana, dove lui operava come medico condotto, curavano le affezioni bronchiali del bestiame con l’Elicriso, volle sperimentarlo sui suoi pazienti, ottenendo una conferma delle sue aspettative, ma in più notò un’azione favorevole nei pazienti con affezioni eczematose e soprattutto psoriasiche, e nel 1949 pubblicò i risultati delle sue osservazioni.

 Uno studio clinico ha confermato l’efficacia terapeutica della pianta nel trattamento della psoriasi:  miglioramento clinico dopo circa tre settimane di terapia, evidenziato dal netto risanamento  delle  chiazze  eritemato squamose con diminuzione progressiva della   componente   paracheratosica, regressione dell’eritema e diminuzione del  prurito.  

Sempre il dott. Santini evidenziò una componente antiallergica dell’Elicriso, che egli utilizzava per mezzo di aerosol, colliri e impacchi palpebrali nelle riniti, congiuntiviti e blefariti allergiche. Egli conseguì risultati degni di attenzione anche nel trattamento delle ustioni e dei geloni, ottenendo una più veloce scomparsa delle manifestazioni dolorose, del prurito e del bruciore.


Da allora, si è sempre avuta conferma sperimentale, sul campo, dell’intuizione del medico Santini, fino alle riprove scientifiche cioè la scoperta di come agiscono biochimicamente le sostanze contenute nell’Elicriso. Ad esempio, uno studio effettuato nel dipartimento di Farmacologia dell’Università di Valencia (Marzo 2002), ha riconosciuto la validità delle brillanti intuizioni del dott. Santini, confermando le proprietà antiflogistiche dell’Elicriso, e evidenziando anche le sue proprietà antiossidanti.

L’attivita’ antiossidante e’ stata messa in relazione con le sostanze antiaging, contenute nell’elicriso, in particolare i polifenoli,i flavonoidi e le cumarine, che esercitano un’azione protettiva contro i danni cellulari prodotti da forti ossidanti quali radicali liberi del tipo ROS.

Continuando  la  sua  ricerca,  Santini ottenne interessanti risultati nel trattamento delle ustioni e dei geloni. Constatò infatti che l’Elicriso, in pomata, era in grado di esercitare azione preventiva nell’eritema da raggi ultravioletti e curativa nelle ustioni di 1°- 2°- 3° con rapidi processi riparativi, regressione dei fenomeni essudativi  ecc.,  analgesia  con  diminuzione e scomparsa del dolore, bruciore e prurito. L’Autore vede nella presenza dei flavonoidi un fattore essenziale nell’esplicarsi di tali attività. Continuando la sua ricerca pensò, in base alla chiara azione antiedemigena della droga, di estendere l’uso  dell’Elicriso  agli  edemi  flebitici, postflebitici e da varici. L’applicazione della pomata con massaggio, lasciata in sottile strato sugli arti sofferenti, ridusse notevolmente l’infiltrazione dei tessuti facendo regredire la dermatite eczematosa da stasi e le concomitanti alterazioni distrofiche oltre alla sintomatologia soggettiva (tensione, bruciore, senso di freddo, impaccio funzionale ecc.)In  caso  di  emorroidi  infiammate  si evidenziò  l’azione  analgesica  e  decongestionante.